Un posto nel mondo

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Tratto da Cubia n° 78 – Gennaio 2008

Fabio Volo (pseudonimo di Fabio Bonetti) è un giovane artista poliedrico che ha iniziato la sua carriera come deejay, per passare poi al ruolo di presentatore televisivo (ha condotto tre edizioni del programma Le Iene su Italia 1; successivamente Ca’ Volo e Il coyote su MTV; sempre su Italia 1 Smetto quando voglio e Lo spaccanoci; è ritornato nelle ultime due stagioni su MTV con Italo-Spagnolo e Italo-Francese). Dal 2000 inizia l’avventura nel mondo editoriale e cinematografico. In questi giorni lo troviamo nelle sale col nuovo film di Cristina Comencini Bianco e nero (assieme ad Ambra Angiolini e Katia Ricciarelli) ed in tutte le librerie con il suo quarto libro Il giorno in più.

Le vicende di Michele, Federico, Francesca e Sophie sono quelle di un gruppo di giovani alla ricerca del loro posto nel mondo. Michele ha un amico, Federico. Uno di quegli amici coi quali dividi tutto: l’appartamento, la piazza e la birra, ma anche i sogni e le frustrazioni, e qualche volta le donne. Un giorno Federico decide di mollare tutto e partire. Stanco della vita monotona di provincia, se ne va alla ricerca dell’altra metà di sé. Michele invece resta. Quando torna, dopo cinque anni, Federico è cambiato. Ora è sereno, innamorato di una donna (Sophie) e della vita. Sembra una storia a lieto fine, ma non è così. Federico all’improvviso riparte per un viaggio più lungo. Ritornerà (a sorpresa) nascosto dietro gli occhi di una bambina, Angelica.

In questa sua nuova fatica Fabio Volo mette insieme le vite dei protagonisti come i pezzi di un puzzle, scegliendo ancora una volta l’universo femminile come codice d’accesso. E’ infatti sicuramente alle donne che questo libro strizza l’occhio; donne che, come ormai Volo ha ben capito, rappresentano un notevole bacino d’utenza. Volo scrive della sua generazione e si rivolge alle generazioni più giovani. Parla della capacità degli esseri umani di sviluppare le proprie potenzialità inespresse, perchè non abituati ad usarle. Inoltre, Fabio spiega anche molto bene i sottili meccanismi psicologici tra madre/padre-figlio. I ”ricatti morali” dei genitori, il sentirsi investiti di responsabilità nei confronti degli stessi, i sensi di colpa, il non autorizzarsi ad essere felici, soprattutto quando i genitori non lo sono. E’ un libro semplice, scorrevole, di quelli da “leggere tutto d’un fiato”; ma è una lama a doppio taglio: infatti alcune volte rischia di cadere nel banale, nei luoghi comuni, azzardando accostamenti non sempre felici (come quando dopo aver parlato di Dio ci diletta con considerazioni su quanto sia bello mettersi le dita nel naso…).

Volo piace perché rappresenta tutti quei giovani che rivedono certe loro insicurezze e si pone come piccolo manuale di sopravvivenza alle domande e ai dubbi che sorgono nelle fasce d’età sopradette (si veda la scelta della coppia di vivere in due case separate). La sua forza sta proprio nel fatto che ognuno può riconoscersi nei personaggi trattati, nelle sfumature della vita e della psiche umana.

Rimane il fatto che tutti avremmo una storia interessante da raccontare, tutti abbiamo qualcosa da dire e lo scrittore dovrebbe essere colui che sa narrare tutto questo con talento ed eccellenza, mentre a Volo manca esattamente la pregevolezza del letterato (per cui varrebbe davvero la pena spendere denaro per acquistarne i prodotti e dedicarci tempo). Adatto ai ragazzi che cercano uno spunto per cominciare a guardarsi intorno, se davvero non l’hanno mai fatto nonostante i magnifici scrittori studiati alle elementari.

F. Volo, Un posto nel mondo, pp 252, ed. Mondadori, 2006, 15 €

a cura di Laura Giambartolomei

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