Come ridere della psichiatria

Come ridere della psichiatria

“Manuale di Psichiatria Poetica” è un libro sottile ma denso di divertente ironia. Scoprendo l’autore, il cattolichino Caludio Roncarati, medico, psichiatra e psicoterapeuta, viene il dubbio che abbia voluto ritagliarsi un momento per non prendersi troppo sul serio.
La psicologia, come altre scienze, sembra pretendere un incondizionato rispetto, quasi una obbligatorietà alla riverenza. Roncarati ci dimostra, al contrario, come si possa ridere, e di gusto, della psichiatria, così come di tutto ciò che ci riguarda.
L’ironia, che porta a riflessioni anche amare, lascia spazio a innumerevoli messaggi, a volte solo accennati. C’è la polemica politica, del nepotismo che caratterizza settori importanti come l’università e la sanità, ma ci sono anche messaggi che raccontano la speranza che può venire da un incontro casuale.
E poi c’è la poesia, naturalmente. Non è chiaro se sia questa, piegata alla necessità di versi psichiatrici, o se siano i sintomi, i disturbi, le analisi ad essere poetizzati per potersi raccontare in versi.
Ad un amico lo suggerirei come libro da comodino.
I comodini, è noto, sono tra i più piccoli mobili che troviamo nelle nostre case. Però occupano uno spazio importante, proprio vicino alla nostra testa, quando ci corichiamo. Di spazio non ne hanno molto, pertanto vi appoggiamo gli oggetti che ci sono utili o quelli a cui teniamo.
I libri non possono mancare. Alcuni ci si fermano per un po’, per poi tornarsene sugli scaffali, letti o, molto spesso, ancora intonsi. Altri, necessariamente pochi, ci restano a lungo, coprendosi anche di polvere, ma pronti ad essere rispogliati ancora quando ne abbiamo voglia o bisogno.

di Alessandro Fiocca

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